Milano e l’Islam. Conoscenza e immagine di arabi e turchi tra primo ’800 e primo ’900
Massimo Guidetti
In una pagina di storia rimasta finora inesplorata si ripercorre il cammino che ha portato Milano, più per necessità che per scelta, a confrontarsi con le popolazioni e i mondi dell’Islam. Attraverso gli occhi di studiosi, viaggiatori, esuli, esploratori, artisti e pellegrini, ritroviamo l’Islam che essi si rappresentarono, che raffigurarono nei loro libri, nelle scenografie e nella pittura, che apprezzarono negli oggetti delle loro collezioni e vollero imitare nella decorazione e nell’architettura, che presentarono all’opinione pubblica sulla stampa e nelle grandi esposizioni. Non ne venne un’immagine coerente, come uno stile della città nel rapporto con questi mondi, piuttosto una molteplicità di giudizi, spesso tra loro contraddittori. Prevalsero le descrizioni distaccate, prive di coinvolgimento, cariche di pregiudizio, qualche volta molto negative; vi furono tuttavia anche donne e uomini capaci di andare oltre il muro dell’estraneità e costruire con le realtà incontrate un rapporto di reciproco scambio, ricco di possibili sviluppi. La doppia eredità di quel lungo Ottocento è ancora attiva nell’opinione pubblica e nelle istituzioni. Conoscerla e giudicarla faciliterà la realizzazione e il consolidamento di un’equa convivenza tra le molteplici presenze etniche e religiose che ormai caratterizzano la vita cittadina.