Il sorriso del conte
Claudio CalzanaA Bergamo, tra il 1915 e il 1988, si succedono tre generazioni di conti Salani, originariamente facoltosi produttori di carta: Gabriele, laborioso ma incapace di gestire con profitto l’azienda familiare; Gian Giacomo, dapprima amorfo, indolente, succube dell’energica moglie Irene, poi scatenato viveur e frequentatore di case d’appuntamenti; infine Angelo, personaggio estroso, contraddittorio: da un lato egocentrico, beffardo e gaudente come il padre, dall’altro capace di un profondo affetto verso la moglie Teresa, la madre, l’unica figlia, una domestica traccagnotta e uno strampalato ma anche geniale giardiniere. Tutta la seconda parte del romanzo ruota intorno a una paradossale indagine che don Luigi Previtali, ex compagno di scuola del conte Angelo, conduce subito dopo la morte dell’amico, per scoprire quali retroscena si nascondano dietro una bizzarra disposizione contenuta nel testamento del defunto. Scritto in una prosa scoppiettante, ispirata ai modelli di Piero Chiara e di Andrea Vitali, il libro dell’esordiente eppure già maturo Claudio Calzana è pervaso da uno humour micidiale nell’inquadrare e trafiggere “vizi privati e pubbliche virt๔ di un piccolo mondo lombardo. Antico, sì. Ma, al tempo stesso, modernissimo.