L'odore della notte
Dido SacchettoniA Torino presta servizio come poliziotto Agostino, originario di Roma e da tutti conosciuto come Remo. Remo non si limita a svolgere il suo lavoro in polizia ma sia a Torino che quando ritorna a Roma si aggira per la città cercando ricchi borghesi da rapinare Il libro del giornalista Dido Sacchettoni, noto per le inchieste di nera, si identificata sin dal titolo con il film più violento della storia del cinema. La 'banda dell'arancia meccanica' fu veramente un gruppo di delinquenti che fra il'79 e l'83 si aggirò fra Torino ma prevalentemente a Roma, partendo dalle borgate per aggirarsi furtiva fra i quartieri bene della capitale. Comandata dal ventenne Agostino, alias Remo, che nel libro descrive al passato le proprie rapine e impressioni di ragazzo di borgata, cresciuto con un padre autoritario e una madre apprensiva e tanta, troppa rabbia in corpo. Quella di Sacchettoni è una lucida soggettiva del protagonista, fatta di violenza, desiderio di fuga, di freddo e di tanta violenza; un grido di dolore del protagonista, che desidererebbe liberarsi delle rapine ma che più volte afferma di essere vittima della sua stessa esistenza di ragazzo ai margini della società , perennemente invischiato fra rapine e conoscenti che ormai lo bollano come uno di loro quando in realtà lui per primo vorrebbe riuscire a andarsene dalla borgata. Un libro da leggere tutto d'un fiato che mantiene incollati alle sue 240 pagine senza mai esprimere un parere positivo o meno sui protagonisti e in particolare su Remo, che lo stesso Sacchettoni intervistò in carcere più volte per poterne ricavare un testo duro ma sincero della vita dell'estrema periferia Romana a cavallo fra due decenni.