LE LUMACHE NON BEVONO VINO
Raffaele ManganoQuesto libro non sarebbe mai uscito senza l’intervento della Cassazione. Difatti il ritrovamento di un quaderno sepolto nel parco di una casa di cura per malattie mentali, ha scatenato una complicata vicenda giudiziaria. Gli attuali gestori della clinica, un tempo chiamata Villa Fiorita, si erano dichiarati contrari a ogni forma di divulgazione. Di diverso avviso gli eredi del malato, che invece ritenevano ben chiare le intenzioni del loro avo. Una prima sentenza del tribunale aveva autorizzato la pubblicazione, ma a pochi giorni dalla stampa si sono opposti i discendenti delle persone citate nel testo. La questione ha raggiunto vari gradi di giudizio e non avrebbe trovato sbocchi se non fosse intervenuto un lontano erede di Rino Cuccillo, alias mago Asmodeo. Nel testamento figuravano precise disposizioni, oltre a un cospicuo finanziamento, per trasformare il quaderno in libro. La Cassazione ha posto fine alle dispute stabilendo che l’autore fornisce “una libera testimonianza del mondo che ha conosciuto, ancor pi๠significativa se consideriamo trattarsi di un povero demente. Pertanto nulla osta che possa avere pubblica diffusione. E se poi trovasi uno stanziamento atto alla trasformazione in libro, ebbene non ci riguarda né poco, né punto”. Risolti i problemi legali, si è dunque provveduto a stampare il testo integrale. Un’ultima nota. La copertina avrebbe dovuto essere patinata in oro e l’edizione lussuosa, come indicato dal finanziatore. Tuttavia l’ultimo erede aveva investito il lascito in titoli azionari di aziende operanti nell’alta tecnologia e ha corso il rischio di perdere l’intero capitale. Pertanto è già un miracolo che il libro abbia visto la luce.